La terra di un sogno
Mercantia è la terra di un sogno, è una notte di luna piena,
festa del teatro e della vita, luogo d’incontro e di passioni,
è l’uomo che non si arrende e continua il suo canto…
I sogni son desideri nascosti in fondo al cuor…
La parola desiderio contiene un riferimento alle stelle, bisogna guardare lontano, guardare un cielo stellato e, mi raccomando, anche la luna!
Tanti anni fa, quando ero ancora giovane, ho interrogato il mio cuore e in un angolo, un po’ nascosta ho trovato la terra di un sogno, così ho avuto il desiderio di organizzare una festa ricca di gioia, coinvolgente e con tanti ideali e valori!
Un passo dopo l’altro, anno dopo anno, questo sogno è diventato Mercantia, un grande festival internazionale!
I sogni, per loro natura, sembrano buoni, anche Martin Luther King aveva un sogno meraviglioso quando proclamò: I have a dream!
S. Francesco, il giullare di Dio, nel suo “Cantico delle creature” narra di una terra dove tutti sono fratelli e sorelle, un sogno che a nessuno è vietato e ognuno può realizzare nel proprio cuore! Questo testo poetico, forse il primo in lingua volgare, festeggerà nel 2025 ottocento anni…
Anche Leonardo da Vinci aveva un sogno, quello di volare…
Le fantasie e i sogni in seguito diventano realtà, ma ci sono anche dei brutti sogni, ora sono troppi i bombardieri che volano nel cielo di questo piccolo mondo!
C’è chi sogna di mangiarsi la terra, sogna il potere, soldi e ricchezze, questi grandi o piccoli dittatori, potenti e impotenti, sono i veri poveri che non ascoltano e riconoscono la propria umanità.
Pippo Delbono, un grande artista di fama internazionale, ospite ad un convegno a Certaldo, mi raccontava e narrava in un suo spettacolo che bisogna danzare nonostante la guerra!
La danza è un esperienza spirituale presente in tanti riti dei popoli della terra, è una piuma di un angelo – un soffio di vento, è un esperienza ludica, socializzante che ci fa innamorare…
Nella filosofia buddista esiste il principio di emergere dalla terra danzando, la danza alleggerisce la pesantezza del corpo, è uno sguardo verso il cielo, la danza è un sorriso dell’anima ed è per questo che nel nuovo programma di Mercantia saranno presenti numerose e diversificate esperienze artistiche dedicate anche questa disciplina!
In questi tempi, guardando il mondo, c’è poco da ridere, ma io propongo di ridere anche quando siamo tristi, perché sorridere c’insegna, ci allena alla vita e alla felicità, anche questo è uno scopo di Mercantia!
Ogni volta che progetto il festival è come un allenamento al sogno, immaginare idee e spettacoli, sognare nuovi palcoscenici, anche se a volte devo cancellare queste idee e sognare di nuovo.
I sogni si modificano per restare coerenti con il motivo per cui erano nati, parti del sogno di Mercantia sono già state realizzate, come quella di moltiplicare le esperienze dei festival di strada in Italia, ma restano sempre altri obbiettivi immutati, come quello di educarci alla bellezza e all’arte e alla socialità.
Mercantia si può definire un festival del teatro e della vita, è l’uomo che non si arrende e continua il suo canto, nel sogno e nelle sue poetiche si può intravedere l’idea di una cultura viva, che interagisce nell’humus di noi esseri umani, una cultura vera che nutre la nostra più profonda umanità.
Il teatro è vita e la vita è teatro, con tutti i suoi accadimenti, necessità e bisogni!
Di quanti ingredienti si compone il sogno di Mercantia?
Il primo è sicuramente il suggestivo castello medievale di Certaldo alto.
Il secondo sapore è l’arte contemporanea che trovi nelle sale dei palazzi storici, nei musei del borgo e anche nelle strade dove tre artisti di fama nazionale citeranno le novelle del Decameron elaborate appositamente per il nostro festival, inoltre altre istallazioni e sculture si possono vedere in piazzette e scorci suggestivi in questo castello dai mattoni rossi.
Il terzo, molto importante é L’artigianato artistico che con i suoi maestri artigiani manifesteranno per le strade o in mostre a loro dedicate il loro sapiente lavoro.
Il quarto ingrediente è il Quarto teatro che come i quattro punti cardinali, guarda in ogni direzione artistica ed utilizza esperienze e linguaggi teatrali diversi, coniuga il teatro di ricerca al teatro di strada, il balletto contemporaneo al nuovo circo, il festival è unico per la sua molteplicità di colori ed esperienze performative diverse.
Il teatro è un rito, la vita ha i suoi riti, anche il cibo, e mangiare è un rito, quindi anche lui è teatro, è vita e anche questo si trova per ogni gusto a Mercantia
La vita è un gioco, giocando s’impara, giochi d’amore, giochi di guerra, si gioca in borsa, Mercantia è forse un grande gioco collettivo!
Giochi poetici teatrali saranno proposti nel nostro programma, piccoli doni e leggerezze proposte ai nostri spettatori incuriositi. Potrai vincere e ricevere una carezza, o una rosa, un dolce pensiero, un passo di danza…
In questa 37° edizione del festival vogliamo festeggiare i 20 anni dei nostri Giardini segreti con una piccola pubblicazione che documenti il nostro percorso poetico, la nostra ricerca e la sperimentazione teatrale. Per realizzare questo progetto abbiamo utilizzato sempre nuovi spazi e nuovi linguaggi espressivi in piccoli luoghi inconsueti, i nostri artisti hanno recitato a stretto contatto con gli spettatori, proprio come avviene nell’arte di strada.
Festival o festa, a volte io li uso come sinonimi, ma hanno una loro specificità, il festival evoca i nostri spettacoli più importanti, la qualità e la raffinatezza della nostra programmazione, mentre festa, e vogliamo di nuovo valorizzare questa poetica, corrisponde alle varie decine di piccoli spettacoli che incontri in ogni angolo del borgo, festa sono anche le band che riconfermiamo con molte novità, festa sono le parate di strada che ti avvolgono gioiosamente lungo via Boccaccio.
Quando ho iniziato a sognare questa festa, mi sono ispirato anche al mercato settimanale che si svolgeva ad Empoli in piazza Guido Guerra, era sempre pieno di gente, molto frequentato, chi per comprare, chi per curiosare, ho immaginato che tra le bancarelle si esibissero anche degli artisti, dei giullari proprio come nei mercati medievali, questa suggestione è sempre stato l’unico riferimento al medioevo da cui nel 1988 nasceva il sottotitolo di Teatralfestamercatomedievale.
Il mercato dell’artigianato che troviamo al festival Mercantia ha una lunga storia ed è sempre stato il collante che collega tutte le strade del borgo rendendo piacevole, curioso e affascinante vedere decine e decine di artigiani lavorare e plasmare la materia informe e ancor meglio vedere e acquistare un “amanofatto” da portare a casa!
Per concludere vorrei citare, a 50° anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, una citazione tratta dalla sua “Trilogia della vita”, una frase che ho sempre amato: “La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni”
Nei film di questa trilogia di Pasolini c’è anche uno splendido Decameron.
In tutti questi anni, per fortuna, non sono stato l’unico a sognare Mercantia ed è diventata piano, piano, un sogno collettivo, così è diventato una ricchezza, un arricchimento per il nostro festival, si sono ascoltate tante e tante voci, opinioni e verità…
Io non mi fido delle verità assolute, preferisco tante piccole e grandi verità, un arcobaleno di verità. Se scegliamo una cultura non integralista che accoglie il valore di ogni persona, la cultura di ogni popolo, cesserebbero le piccole e grandi guerre, e questo nostro mondo diventerebbe la terra di un sogno.
Ora con queste piccole idee poetiche seminate si può iniziare il raccolto, la scelta dei gruppi, l’elaborazione finale del programma di Mercantia!
Come avviene solo nelle fiabe e un po’ anche al nostro festival, mi congedo augurando a tutti di vivere felici e contenti!